Testimonianze di soldati in trincea tra fiumi di parole e silenzi.

Il diario del tenente Flavio Gioia (1915): dalla bella vita alla bella morte.

Authors

DOI:

https://doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.11953

Keywords:

Prima guerra mondiale, scrittura, diario

Abstract

I soldati che hanno combattuto la Grande Guerra hanno lasciato un immenso patrimonio di testimonianze in grado di raccontare la guerra dall’interno e ‘dal basso’. Si tratta spesso di scritture disseminate di contenuti ‘non detti’ per l’incapacità di esprimersi, per timori di censura, per non preoccupare i parenti o per pudore. Nel suo diario di guerra, compilato nel 1915 prima di morire in combattimento, il giovane tenente Flavio Gioia descrive invece le sue avventure sessuali al fronte, le azioni belliche, non risparmia critiche ai superiori e parla dei suoi soldati con uno stile narrativo, ‘pittorico’, in grado di far vedere al lettore ciò che sta leggendo. Chi è Flavio Gioia e cosa ‘non dice’ il suo diario?

Author Biography

Fabio Caffarena, Università di Genova

Fabio Caffarena (1972): professore associato, insegna Didattica della storia; Teorie della conoscenza storica e Storia sociale dei media all’Università di Genova (Dipartimento di Scienze della Formazione – DISFOR). Presso l’Ateneo genovese è direttore dell’Archivio Ligure della Scrittura Popolare (ALSP), membro del comitato di indirizzo del Centro Internazionale di Studi Italiani (CISI). Fa inoltre parte del Comitato scientifico del Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana di Genova (CISEI) ed è ispettore onorario della Soprintendenza Archivistica per la Liguria. Ha partecipato a numerosi convegni internazionali ed è autore di diversi contributi pubblicati in Italia e all’estero sulla Prima guerra mondiale, sulla Grande emigrazione e sulla storia degli aviatori italiani e dell’aviazione tra Grande Guerra e fascismo.

Published

2018-10-11