La teatralizzazione della memoria.

L’io narrante di Ascanio Celestini: il non dire fra memoria affettiva e intellettiva.

Auteurs

  • Beatrice Barbalato Mediapolis.europa, association culturelle sans but lucratif. Université catholique de Louvain.

DOI :

https://doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.11983

Mots-clés :

Teatro di narrazione, oralità, deautomatizzazione, memoria

Résumé

Celebrare, ritualizzare il passato spesso svuota di senso l’atto di ricordare. Facendo ricorso ad antiche tecniche di trasmissione orale Ascanio Celestini declina dei fatti verificabili, ‘oggettivi’ con l’interpretazione che degli stessi eventi la gente ha elaborato. Celestini, unico interprete in scena, trasforma il suo monologo in struttura drammaturgica: reiterando i temi della narrazione in una spirale discorsiva, creando un dialogo immaginario col fingere di parlare con un altro, e introducendo degli handicap che, inceppando la narrazione, sottolineano dei punti chiave. Inoltre l’uso stravolto di immagini correnti fa rivisitare il senso comune delle parole (vorrei che fosse sbranato dalle lumache, merda cosmica, ecc.). Celestini ricorrendo ad un vasto serbatioio di sapere condiviso e posizionandolo in una prospettiva di deautomatizazione interpretativa, allerta il pubblico a non assopirsi, l’accentuando ironicamente versioni scontate di eventi sociali e storici.

Biographie de l'auteur

Beatrice Barbalato, Mediapolis.europa, association culturelle sans but lucratif. Université catholique de Louvain.

Presidente de l’Observatoire scientifique de la mémoire autobiographique écrite, orale, iconographique (http://mediapoliseuropa.com/). Directeur de Mnemosyne de 2008 aujourd’hui.

PHD et professeur jusqu’à 2010 à l’Université catholique de Louvain.

Auteure de livres et d’essaies sur les arts visuels, et la genèse d’œuvres dramaturgiques italiennes contemporaines.

Pour consulter le cv >>> team > http://mediapoliseuropa.com/.

On signale les essaies :

  • «Piero della Francesca, neoplatonismo, e spazio solidale: lo spettatore incontra la regina di Saba», in Henry Ansgar Kelly (dir.), Viator, Medieval and Renaissance Studies, Berkeley, UCLA University of California, Los Angeles, 2010, pp. 293-328.
  • «O ethos e o tempo», in M. C. Chaves Vasconcelos-V. M. Rocha Cordeiro- P. Perin Vicentini, (Auto)biografia, literatura e história, Curitiba-Brasil, Editora CRV, 2014, pp.27-55.
  • « CARMELO BENE, ultime dandy: équivoquer et falsifier comme une expression de l'art », in Christian Biet et Cristina De Simone, D’après Carmelo Bene, Revue d’histoire du théâtre, Paris, Juillet-Septembre 2014, pp. 285-294.

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Publiée

2018-10-11