Apologia di un matematico.
La difesa di G.H. Hardy - resa spontaneamente.
DOI :
https://doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i6.13613Mots-clés :
autobiography, science and art, mathematicsRésumé
Apologia di un matematico. La difesa di G.H. Hardy – resa spontaneamente. Nel 1940, al crepuscolo della sua vita, il celebre matematico inglese G. H. Hardy scrive. Apologia di un matematico, un breve saggio nel quale espone una difesa della matematica e, insieme, di una esistenza interamente dedicata ad essa. Alla ricerca di un senso che riscatti insieme il soggetto e l’oggetto di questa pratica, Hardy affronta in modo appassionato i temi dell’utilità e della bellezza, invocando infine la stessa assoluzione che per ogni artista creativo. In questo articolo, rivisitiamo il pathos e l’ethos della sua arringa difensiva, e la visione che egli offer della matematica nel suo carattere reale e ideale insieme, partecipe degli attributi della scienza e dell’arte. Il confine al quale la sua indagine si arresta, il mistero dell’origine di un pensiero creativo, offre lo spunto per una riflessione sul linguaggio e sulla natura dell’intuizione matematica.