Tra il dire e il non dire

Implicito ed espressività nelle lettere di una missione cattolica in Germania

Auteurs

DOI :

https://doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.12013

Mots-clés :

Predicazione, lettere, scritto-parlato, espressività, italiano in Germania

Résumé

Lo studio muove dalla descrizione della zona d’ombra compresa tra il detto e il non detto, ossia dallo spazio occupato dall’implicito in un corpus di lettere della Missione Cattolica Italiana di Mannheim, nella Germania meridionale. In contrasto con lo stile ‘semplice’, che si propone di coinvolgere il destinatario, è l’analisi del significato implicito che rivela squarci di quotidianità, problemi della comunità, e la percezione dell’identità della Missione nel contesto socio-culturale tedesco. La descrizione delle strategie comunicative impiegate nelle lettere testimonia inoltre la diffusione, anche nella lingua della predicazione, di una nuova forma di semplicità linguistica che, superato il conflitto fra italiano e dialetto, fa dell’espressività il proprio mezzo stilistico privilegiato, senza distinzione tra oralità e scrittura.

Biographie de l'auteur

Giulia Pelillo-Hestermeyer, Universität Heidelberg

Giulia Pelillo-Hestermeyer è ricercatrice di linguistica e studi culturali presso l’Università di Heidelberg. Dopo la laurea in lettere moderne presso l’Università Roma Tre, ha conseguito un dottorato in linguistica italiana presso l’Università di Heidelberg. I suoi interessi scientifici si incentrano su teorie e metodi inter- e transdisciplinari di analisi della comunicazione nei campi della sociolinguistica, della pragmalinguistica, dell’analisi del discorso e degli studi culturali, nonché delle loro applicazioni in settori come la didattica e il giornalismo. Ha pubblicato un libro sull’intervista radiofonica e numerosi saggi e articoli scientifici su temi legati al plurilinguismo e alla transculturalità, in particolare nella comunicazione mediatizzata e nell’autobiografia. Dal 2015 è co-chair della sezione “Transcultural Life-Worlds” presso la Società tedesca di Studi Culturali (Kulturwissenschaftliche Gesellschaft).

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Publiée

2018-10-11